Le ghiandole di Bartolini sono localizzate all’interno del tessuto della vulva su entrambi i lati, hanno il compito di secernere muco, in particolar modo durante la stimolazione sessuale, che veicolano nella porzione posteriore dell’introito vaginale.
Sono piccole e non si notano, infatti, solitamente non sono nemmeno palpabili, tranne quando aumentano di volume per un’infezione o per il ristagno di muco.
Cosa sono le cisti e l’ascesso di Bartolini?
La cisti di Bartolini è provocata dall’ostruzione del dotto, di solito in prossimità della sua apertura, l’accumulo di secrezioni mucose ne provoca l’ingrossamento. La maggior parte delle cisti sono unilaterali e uniloculate, il contenuto è purulento, portando alla formazione dell’ascesso della ghiandola di Bartolini.
Determinare la causa della formazione della cisti è un po’ difficile, studi recenti indicano la presenza di gonorrea nel 10/50% degli ascessi di Bartolini, ma maggior parte di questi contengono una flora batterica mista.
Cause cisti di Bartolini
Tra le cause non infettive nella formazione delle cisti di Bartolini ci sono la stenosi o atresia congenita, un trauma cranico, comprese suture malposizionate che possono coinvolgere il dotto escretore e l’ispessimento del muco.
Sintomi cisti di Bartolini
Le cisti di piccole dimensioni sono per lo più asintomatiche, si notato durante un autoesame o presso uno studio ginecologico Napoli durante una visita di routine.
Le cisti più grandi possono provocare fastidio, in particolare quando si cammina, ci si siede o durante i rapporti sessuali. L’ascesso solitamente provoca dolore e ipersensibilità, spesso di grado intenso. Gli ascessi si sviluppano in pochi giorni e possono rompersi spontaneamente.
Quali sono i segni tipici?
Le cisti solitamente sono monolaterali e hanno un diametro di 1,5 cm, la palpazione non provoca dolore, hanno forma sferica o ovoidale, sono localizzate a livello del labbro posteriore.
Gli ascessi solo eritematosi e dolenti alla palpazione, possono anche provocare edema delle labbra; un ascesso bilaterale solitamente indica che è presente un’infezione da gonococco.
Trattamento cisti di Bartolini
Le cisti piccole e asintomatiche non hanno bisogno di trattamento e possono essere anche ignorate, mentre quelle sintomatiche o ricorrenti hanno bisogno di un intervento chirurgico, l’applicazione di un catetere di WORD o la marsupializzazione.
Il catetere di Word ha una lunghezza di circa 4 cm ed è dotato di un palloncino gonfiabile all’estremità, viene inserito, previa incisione, nelle cisti e si insuffla circa 2-4 ml di acqua. Il catetere resta in sede per circa 3-6 settimane.
La marsupializzazione consiste in un’incisione sopra le cisti, all’esterno dell’anello imenale, la loro parete viene suturata sulla mucosa vulvare e sulla cute dell’introito.
Trattamento dell’ascesso di Bartolini
Il trattamento dell’ascesso consiste nell’incisione e nel drenaggio dello stesso. L’esportazione della ghiandola non è solitamente raccomandata poiché potrebbe avere complicanze importanti come emorragia, cellulite, rimozione incompleta che porterebbe ad eventuale recidiva e formazione di una cicatrice dolorosa.
L’escissione resta comunque indicata soprattutto per le cisti e gli ascessi persistenti o ricorrenti, mentre la terapia a base di antibiotici è una scelta del ginecologo.