Riferendoci al cinema d’autore, capita spesso che il regista unico sia il responsabile di vari incarichi importanti del ciclo produttivo di una pellicola, sia dal punto di vista tecnico che artistico.
Il regista unico si può occupare della produzione ma anche del soggetto, della sceneggiatura, del montaggio, della musica e in alcuni casi si riserva anche di fare il protagonista, basti pensare ai grandi nomi del cinema d’autore mondiale come Clint Eastwood.
Il regista autore unico non è una rarità, deve possedere buone capacità espressive e un buon potere contrattuale con i produttori, in questo modo sarà lui a seguire in prima persona tutto il ciclo di lavorazione fino al montaggio finale.
Tra tutti gli incarichi, però, ce né uno che solitamente non assume ed è quello della fotografia, in questo caso si sceglie un responsabile, il direttore della fotografia che è uno dei collaboratori più importanti.
L’autore della fotografia esprime una creatività personale che va a conciliarsi con le richieste e il lavoro del regista, la composizione dell’immagine viene comunque decisa da quest’ultimo, insieme a diversi collaboratori come lo scenografo, il costumista, il montatore, l’attore, ect…Ma chi dà il tocco finale è comunque il direttore della fotografia.
Chi è il direttore della fotografia?
Il direttore della fotografia è un tecnico specializzato che ha capacità espressive e qualità artistiche, nel modo di realizzare il suo lavoro viene visto come un vero e proprio artista.
Il regista può decidere di seguire la fotografia facendosi aiutare dal responsabile incaricato come tecnico sul campo, oppure, delega il direttore e gli conferisce tutta una certa autonomia, in questo caso resta una forte collaborazione e un confronto costante durante la preparazione del film per pianificare ogni dettaglio dell’immagine che si vuole ottenere.
Da questo si evince che la luce di un film genericamente dipende dal regista ma in via specifica e definitiva è di competenza del direttore della fotografia, conosciuto anche come autore della fotografia o operatore capo.
Gli incarichi del direttore della fotografia sono sostanzialmente tre: illuminare, inquadrare e impostare l’apertura dell’obiettivo, è il vero responsabile dell’immagine e dell’illuminazione della scena, oltre a scegliere gli impianti di luce, sceglie anche la pellicola e l’obiettivo, la sua apertura e i filtri da applicare.
Inoltre, coordina gli operatori, i macchinisti, gli assistenti e collabora con lo scenografo, l’arredatore e il costumista, ogni cosa è perfettamente coordinata prima di essere messa in scena.
Inquadrare un soggetto non è solo una questione tecnica ma soprattutto artistica, vuol dire definire i limiti di spazio di ciò che si riprende; le inquadrature possono essere fondamentalmente di due tipi: quelle soggettive che ci mostrano l’ambiente e ciò che succede attraverso gli occhi del protagonista e quelle oggettive, cioè quando la macchina vede ciò che accade da un punto di vista esterno.
L’uso della luce è uno strumento espressivo importantissimo nella fotografia del cinema, il soggetto può essere illuminato in tanti modi diversi e le loro combinazioni sono in grado di fornire risultati finali svariati a seconda del tipo di effetto che si vuole tenere.
Chi è il filmmaker?
Il filmmaker è un operatore cinetelevisivo, un professionista esperto di regia, sceneggiatura, ripresa e montaggio video, sia che si tratti di cortometraggi che di lungometraggi.
È un professionista completo che è in grado di gestire ogni aspetto del set, una figura i cui compiti professionali in questo settore sono davvero tanti, ha una formazione che gli permette di realizzare autonomamente, prodotti audiovisivi finiti, curando ogni dettaglio della fase produttiva fino al risultato finale.
Figure del genere sono molto richieste nel mondo cine-televisivo perché mettono al servizio tutte le loro competenze, riuscendo anche a lavorare da soli e facilitando lo svolgimento del lavoro sul set.
Trovare un filmmaker professionale e preparato può diventare la mossa vincente se si sta pensando di produrre un film indipendente, un esempio di professionista valido del settore è Fulvio Rossetti, di base a Roma, svolge il suo lavoro spostandosi continuamente e lo fa con la massima preparazione e competenza.
La sua professionalità è stata acquisita nel corso degli anni anche grazie a una collaborazione decennale con una famosa agenzia mondiale di pubblicità, la Saatchi&Saatchi, mentre ora lavora come senior editor per la Prodigious Worldwide.
Si definisce Filmmaker, videomaker e fotografo, è la figura ideale per color che stanno cercando un professionista in grado di gestire ogni aspetto della propria pellicola cinematografica o del proprio cortometraggio.
Come video producer ama mettere in risalto le sfumature delle persone nel contesto in cui abitano e va alla ricerca di luoghi meno conosciuti trovandone ed esaltandone le potenzialità.
Queste caratteristiche artistiche non sono facilmente riscontrabili in tutti i professionisti di questo settore, per cui il lavoro di questo professionista è sicuramente un bell’esempio di passione e amore per il proprio lavoro.
Chi è il videomaker?
Con il termine videomaker si intende il produttore, regista o autore che realizza autonomamente le opere, si tratta di un termine molto diffuso nei paesi anglosassoni e in America, arrivato nel nostro Paese dopo l’entrata in commercio di sistemi e apparecchiature digitali.
Per cui possiamo dire che il videomaker è il curatore personale di riprese e montaggi e di tutto li lavoro che c’è intorno per arrivare al risultato finale.
Solitamente il termine inglese filmmaker viene usato come sinonimo di videomaker, ma nel primo caso si intende nello specifico il regista di film cinematografici; il videomaker organizza il lavoro e produce l’opera che verrà poi diffusa sulle televisioni, nei festival e nei canali online.
Questa figura produce soprattutto videoclip o cortometraggi e si occupa della lavorazione di queste opere fino alla fase finale; se vogliamo evidenziare la differenza sostanziale tra il videomaker e il filmmaker è che il primo realizza soprattutto filmati di breve durata o amatoriale, mentre il secondo viene paragonato al regista di un film che si occupa di girarlo per poi metterlo nelle mani di figure professionali che lo finanzieranno.