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Tamponi COVID: quanti ne esistono e quale fare

Siamo ormai abituati a sentire parlare di tamponi anti COVID e di altri tipi di test che possano darci la certezza di non essere stati contagiati e, di conseguenza, di non dover fare un periodo di quarantena forzata chiusi in casa. Tuttavia, nonostante siano passati praticamente due anni dall’inizio della pandemia, c’è chi ancora ha difficoltà a districarsi tra i vari tipi di test e di tamponi attualmente presenti sul mercato. Cerchiamo di capire in questo articolo quanti tipi di tampone esistono, dal test rapido covid valido per il green pass a quelli molecolari.

Perché effettuare il test

Prima di procedere con le distinzioni dei vari tipi di tamponi è bene ricordare l’importanza di un test anti COVID e perché sia necessario effettuarlo periodicamente. Questo tipo di virus, infatti, può manifestarsi anche in modo asintomatico e non sempre chi è stato contagiato potrebbe accorgersene. Capita spesso, però, di essere stati in contatto con persone positive e, proprio in questi frangenti, bisognerebbe effettuare un test passate almeno 48 ore dall’ultimo contatto con tali persone, anche se non si sta manifestando alcun sintomo.

Soltanto attraverso il tampone è possibile sapere se si è stati contagiati o meno. Oltre ad essere una misura precauzionale, quindi, è anche una misura etica e un comportamento giusto da adottare per evitare il diffondersi di alcune varianti che possono colpire senza che il soggetto ne sia al corrente.

Vediamo ora i diversi tipi di tampone che è possibile effettuare.

Test antigenico rapido

Si tratta di un tampone veloce che permette di individuare la presenza delle proteine tipiche del virus. Da premettere che è possibile rilevare tali proteine all’interno dell’organismo in una fase abbastanza ravvicinata rispetto al contatto con il possibile contagiato. Se sono passati troppi giorni dall’ultimo contatto di cui si sospetta esiste l’eventualità che il test possa restituire un risultato definito falso negativo.

Fare il test dalle 48 alle 72 ore dopo il contatto rappresenta la soluzione ideale per evitare di ricevere un risultato sbagliato.

Si tratta di un test che può essere fatto in circa 15 minuti e con il quale, in caso di esito negativo, è possibile ottenere un green pass che però non ha una scadenza illimitata ma ha una validità di 48 ore dalla sua data di emissione.

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Tampone molecolare

Diverso è il discorso per quanto riguarda il tampone molecolare. In questo caso il risultato è considerato più affidabile e il green pass generato dal tampone molecolare ha una validità di 72 ore dalla data di emissione dello stesso. La differenza rispetto al test rapido, oltre che nell’attendibilità del risultato, sta nei tempi necessari ad effettuare il test. Trattandosi di dover individuare i geni virali del virus, sono necessari alcuni giorni di attesa per avere i risultati del test. Generalmente, durante questi giorni, l’individuo che si sia sottoposto al test, osserva un periodo di quarantena nell’attesa di sapere se potrà tornare a svolgere le sue normali attività quotidiane salvaguardando la sua sicurezza e quella degli altri.

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