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Anatocismo bancario, cosa fare per ottenere il risarcimento?

La parola anatocismo bancario viene spesso usata quando si parla di banche e conti correnti, o comunque in situazioni in cui il ruolo della banca è cruciale. Si tratta di una pratica adottata da banche e società finanziarie, che consiste nel calcolare un tasso di interesse (chiamato interesse composto) non solo sull’importo principale di un prestito, finanziamento o mutuo, ma anche sugli interessi maturati.

Nel contesto dell’anatocismo bancario, un ruolo importante è svolto dagli interessi passivi, ovvero le somme che un cliente deve all’istituto per aver ricevuto una determinata quantità di denaro in prestito.

In pratica, l’anatocismo bancario significa che la banca/società finanziaria sta addebitando interessi (interessi passivi) su una somma superiore a quella prestata (capitale + anatocismo), producendo un tasso di interesse molto più elevato, andando contro quanto asserito dal codice civile.

Ricordiamo, infatti, che l’anatocismo bancario è espressamente vietato dall’articolo 1283 del Codice civile e, di conseguenza possono maturare solo gli interessi sul capitale e non sugli interessi di quest’ultimo.

Un piccolo esempio per una maggiore comprensione: la banca concede un prestito di 200.000, con interessi calcolati pari a 15.000. Il consumatore paga gli interessi solo sulla somma concessa (200), se l’istituto bancario li fa pagare sulla somma totale di 215.000 siamo davanti a una situazione di anatocismo bancario.

Come recuperare i soldi in caso di anatocismo bancario

Per poter avviare una richiesta di risarcimento per anatocismo bancario, è necessario che il conto corrente oggetto dell’anatocismo non sia stato chiuso da oltre dieci anni. Dopo questo periodoanatocismo bancario di tempo, infatti, il reato di anatocismo decade e non è più possibile presentare una richiesta di risarcimento.

Recuperare tutta la documentazione relativa al conto corrente in questione, come estratti conto, contratti e comunicazioni della banca.

Contattare la banca e tentare di risolvere la questione in modo amichevole, presentando la richiesta di risarcimento e fornendo tutta la documentazione necessaria.

In caso di esito negativo, è possibile rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto bancario per valutare la possibilità di presentare una richiesta di risarcimento in sede giudiziaria.

Se si decide di presentare una richiesta di risarcimento in tribunale, sarà necessario preparare una documentazione dettagliata, comprensiva di tutti i documenti e le informazioni relative al conto corrente oggetto dell’anatocismo, e presentare la richiesta di risarcimento al giudice competente.

Perché rivolgersi a un avvocato di diritto bancario?

Un avvocato specializzato in diritto bancario può aiutare una persona che ritiene di essere stata vittima di anatocismo bancario a ottenere il risarcimento del danno subito.

In particolare, verifica che sussistano i requisiti richiesti per avviare la procedura. Consiglia il cliente su come procedere, ad esempio tentando di risolvere la questione in modo amichevole con la banca o presentando una richiesta di risarcimento in sede giudiziaria.

Lo aiuta a raccogliere la documentazione necessaria come estratti conto, contratti e comunicazioni della banca.

Rappresenta il cliente in tribunale e presenta la richiesta di risarcimento al giudice competente, fornendo tutte le prove a sostegno della richiesta. Lo assiste durante il processo e durante eventuali appelli.

Se pensi di essere vittima di anatocismo bancario ti consigliamo di chiedere una consulenza a un avvocato specializzato in materia.

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