Un nuovo test rapido saliva per la rilevazione della malattia da coronavirus esplosa nel 2019 grazie alla raccolta di campioni salivari, non solo permette di rintracciare la ‘firma’ della malattia, ma ne valuta anche la gravità. Si tratta di un tampone spettromolecolare, che sfrutta una tecnologia già usata in fisica, chiamata spettroscopia Raman. A svilupparla sono stati i ricercatori della Fondazione Don Gnocchi e dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, il cui lavoro è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports. “Questo metodo di analisi – spiega Marzia Bedoni, a capo dello studio – può dare un risultato molto sensibile e specifico in pochi minuti. E’ necessaria una minima preparazione del campione, senza l’utilizzo di reagenti e si ha la risposta in tempi brevi”. L’esame comporta la masticazione di un tampone di cotone, come quelli che si usano quando ci si reca dal dentista. Il campione viene poi analizzato con lo spettroscopio Raman, che utilizza la luce laser per studiare la composizione chimica della goccia di saliva. L’analisi riesce a individuare la presenza del virus, la cui ‘firma’ rimane anche dopo la negativizzazione del paziente, ed è in grado di risalire alla gravità della patologia respiratoria e al tempo trascorso dall’infezione. “È un pò come se fosse un mix tra un tampone molecolare e un esame sierologico – continua Bedoni -. Riusciamo a valutare la gravità sia di chi è positivo, e quindi il possibile decorso, sia di chi si è negativizzato ma ha comunque bisogno di un percorso riabilitativo”. Un risultato possibile questo perchè nei mesi scorsi “abbiamo analizzato la firma molecolare del virus nella saliva, collegandola ai dati clinici raccolti sui pazienti nella prima ondata”. Possiamo vedere con quest’analisi Dna, Rna, proteine, carboidrati e altre molecole del virus«, assicura Bedoni. L’obiettivo ora è poter arrivare ad avere uno spettrometro portatile da usare magari negli aeroporti o stazioni, oltre che nei reparti e ambulatori. Intanto i ricercatori stanno testando su di sé il tampone, per verificare anche l’efficacia del vaccino. Per quanto riguarda invece i tamponi fai da te rapidi con raccolta del campione di saliva ci sono ormai diverse opportunità. Ne segnaliamo una cioè Screen Test Covid-19 Saliva Si tratta di Self Test monouso pensato per l’individuazione del nuovo coronavirus Sars-CoV-2 nel fluido orale umano. Risultato in soli 15 minuti Il Test rapido per l’antigene COVID-19 (Fluido orale) è un test mono-uso destinato ad individuare la malattia da nuovo coronavirus SARS-CoV-2 che causa il COVID-19 nel fluido orale umano, il test è progettato per l’uso domestico1 con l’auto-raccolta dei campioni di fluido orale da individui sintomatici che si sospetta siano stati infettati dal virus COVID-19. Il Test rapido per l’antigene COVID-19 (Fluido orale) fornisce solamente un risultato preliminare, la conferma finale deve essere basata su risultati di diagnostica clinica SI ricorda che le persone sono generalmente sensibili. Al momento, i pazienti infettati dal nuovo coronavirus sono la maggior fonte di infezione; anche le persone infette asintomatiche possono essere fonte di infezione.Sulla base delle indagini epidemiologiche attuali, il periodo di incubazione va da 1 a 14 giorni, nella maggior parte dei casi da 3 a 7 giorni